Dagli studi di Otto e Mezzo Matteo Renzi è tornato ad attaccare il governo puntando il dito contro il Movimento Cinque Stelle: Sono la negazione dei valori della sinistra.
Ospite a Otto e Mezzo, l’ex premier ed ex segretario del Partito democratico Matteo Renzi è tornato a criticare il governo, autore a suo avviso di scelte suicide che porteranno il paese ad affrontare una possibile crisi e alla caduta dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte.
Matteo Renzi: Il governo non arriverà alla seconda legge di bilancio
Duro l’attacco di Matteo Renzi che torna a puntare il dito contro le scelte fatte dal governo. Secondo l’ex numero uno del Partito democratico l’Italia sarà costretta a indebitarsi per cinquanta miliardi di euro per far fronte alle decisioni di Lega e Movimento Cinque Stelle.
“Governo Lega-Movimento Cinque Stelle ha fatto delle misure suicide che porteranno l’Italia a doversi indebitare per 50 miliardi di euro. Quindi, la mia previsione, anche se non sono il mago Otelma, è che questo governo non arriverà alla seconda legge di Bilancio“.
“Lega e M5s non sono sono la stessa cosa, ma giocano in questo wrestling, facendo finta di picchiarsi. Ma è tutta una finta, perché devono arrivare alle elezioni europee”.
Renzi, il Movimento Cinque Stelle è la negazione dei valori della sinistra
Matteo Renzi si è poi concentrato sul Movimento Cinque Stelle, accusato di essere la negazione dei valori della sinistra. Secondo la previsione dell’ex premier, il MoVimento è destinato a perdere consensi in maniera lenta ma inesorabile.
“Il M5s è la negazione dei valori della sinistra. Nei prossimi mesi ci sarà il ritorno al bipolarismo tra il centrodestra e il centrosinistra. Diciamo Salvini-Zingaretti”.
Inevitabile anche una riflessione proprio su Zingaretti, nuovo segretario del Partito democratico.
“Oggi è lui il segretario, quindi basta con le discussioni. Notoriamente non ho votato alle primarie Zingaretti, nel senso che con Nicola ci conosciamo da quindici anni ma credo che lui non abbia mai votato per me in un congresso del Pd. E io non ho votato a un congresso per lui. Io ho soltanto una speranza: che il Pd la smetta con le divisioni interne e con il fuoco amico, di cui sono stato vittima per molti aspetti”.